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Pasquale Viscuso Stile, Peinture

Critico ed esperto d'arte, letteratura, cinema, scrittrice e poetessa dannunziana indottrinata

Une oeuvre de Pasquale Viscuso
Sul dipinto “Tempesta magnetica-Notre Dame", la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto nella trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori dove sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio,
l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano


L’artista Pasquale Viscuso nasce a Catania nel 1951, vive e opera a San Giovanni la Punta (CT). Ha conseguito il diploma di maestro d’arte (1968) all’Istituto d’arte di Catania e dopo gli esordi figurativi, sposta la sua ispirazione sull’astratto. L’abilità e la notorietà indiscussa del maestro Viscuso è testimoniata da tutti gli autorevoli cataloghi contengono il suo nome. Terzo posto di merito per la pittura astratta al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli patrocinato da Enciclopedia d’arte italiana, Luz Cultural, Globus, Ok arte, Oscar delle Arti. “Viscuso estrae dalla sua intuizione un proprio alfabeto primitivo, che proviene da un’indecifrabile linguaggio arcaico, mosso da un segno efficace che pulsa di un ritmo ancestrale avente il ruolo funzionale di renderlo fortemente contemporaneo. Archetipi di principi immateriali e soffio vitale sono genialmente partecipi di un divenire figurativo in attesa di una definizione iconografica che fugge in esiti estremamente trionfanti. Le variazioni sul tema si aprono a suggestioni filosofiche orientali, dove il gesto meditato e controllato come nelle calligrafie giapponesi, fa emergere l’incontenibile ritmo di segni brevilinei che occupano tutta la tela alludendo al movimento della folla o della natura, quasi osservate al microscopio. La suggestione prende forma sulla tela e dà vita ad un’alchimia di sfumature e gradazioni di colore, una cifra vivente, con una “grammatica” e una percezione dettagliata che conserva la sua doppia natura di indagine naturalistica e allusione simbolica e mette in fuga le conoscenze formali a favore di una danza emotiva e spirituale. Nella sua “pittura lirica” la funzione simbolica ed espressiva del colore evidenzia il suo mondo emotivo ed un atteggiamento poetico che trapela dai soggetti sulla tela, ispirato dalla relazione tra l’uomo e le forme. Il quadro si fa sinfonia musicale che racchiude il volto di esteriore delle espressioni interiori. Ad uno sfondo bianco di “silenzio primordiale” che via via sfuma in tonalità chiare tendenti all’azzurro, interagiscono diverse, linee e strutture che sembrano dar vita ad uno sciame cosmico luminoso con uno sviluppo obliquo. Sul dipinto “Tempesta magnetica-Notre Dame", la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto nella trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori dove sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio, l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano tratteggiare un algoritmo medievale, con i cantoni a sesto acuto, con una sua melodia, gargoyle e aggiunte incluse. Colpiti dalla bellezza della sua costruzione, che rimanda ai tesori straordinari della Cattedrale, il cambiamento del vocabolario figurativo, volgendo ad astratto, appare oggi come il più profondo dei trattati di pace dell’umanità.
Sta proprio nella struttura della rappresentazione in espansione ritmata e modulata da audaci segni, scandita da colori matissiani puri, il messaggio altisonante, ovvero l’omaggio al gotico di Notre Dame nell’opera di Pasquale Viscuso”.
Dott.ssa Melinda Miceli storico e critico d’arte


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